Perché la comunicazione del vino funziona poco?

Il vino è un prodotto davvero speciale e la sua comunicazione dovrebbe essere altrettanto speciale.

E invece “fa schifo”. Così ci dice Reka Haros, esperta di marketing nel settore enologico, in un suo articolo dell’agosto 2017, pubblicato sulla rivista online The Buyer www.the-buyer.net/opinion/reka-haros-on-the-problem-with-wine-communication/

Le comunicazioni pubblicitarie sui vini dovrebbero stupire e, allo stesso tempo, favorire la vendita dei prodotti, ma spesso falliscono. Un sondaggio del 2013, basato su 30 numeri della celebre rivista Wine Spectator pubblicati tra il 2010 e il 2012, ha spiegato bene alcune di queste ragioni: su 872 pubblicità analizzate, l’86% riportava l’immagine di una bottiglia e il 66% qualche componente geografica.

Oggi non molto è cambiato. Il lettore-consumatore si è abituato a immagini stereotipate che spesso non trasmettono alcun contenuto emotivo. Sarebbe forse più proficuo provare a intercettare i sentimenti dei clienti perché, come dice l’esperta neurologa Jill Bolte Taylor, “Anche se molti di noi credono di essere creature pensanti con dei sentimenti, biologicamente siamo creature sentimentali che pensano”.

Massimiliano Tomasi

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